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16 agosto 2015: escursione lungo la val Gronda, da Rassa

“Sui passi di Dolcino”.  Rassa: sotto la Parete Calva, rocce che fanno la storia.
Siamo nel cuore della Valsesia e della storia dolciniana: presso la “Parete Calva”, roccia verticale che sovrasta Rassa, Dolcino e i suoi seguaci stabilirono i loro accampamenti per parecchi mesi, nel 1305.

Fra' Dolcino è sicuramente il più celebre personaggio che ha toccato Rassa. Parlò di lui Dante nella Divina commedia, e recentemente le sue vicende sono state portate alla ribalta da Dario Fo nel Mistero Buffo. Esistono tantissime vicende sulla sua storia, e a tanti secoli di distanza non è chiara la dinamica dei fatti, essendo ormai condita da numerose leggende. Dolcino, in fuga dalla bassa Valsesia insieme ai suoi fedeli e alla sua compagna Margherita, nel 1305 si rifugiò sulla parete Calva al di sopra di Rassa. Egli aveva abbracciato il movimento degli Apostolici, definito eretico dalla Chiesa: i seguaci della setta predicavano la comunione dei beni, rinnegavano l’astinenza sessuale e sostenevano di rispettare il messaggio autentico di pace e di solidarietà trasmesso dagli Apostoli nei Vangeli. Ormai in fuga dal vescovo di Vercelli, Dolcino si stanziò in Val Sorba sul Pian dei Gazzarri sulla Parete Calva: per procacciarsi il cibo i suoi fedeli (uomini, donne e bambini) erano costretti a compiere razzie nei vicini paesi di Rassa, di Dughera (oggi frazione di Piode) e di Quare (oggi frazione di Campertogno). L’avanzamento di truppe ecclesiastiche e l’ostilità di una popolazione depredata, unite forse al rigido inverno, costrinsero Dolcino ad abbandonare la montagna (marzo 1306). Con una lunga marcia,  attraverso percorsi difficili fra le montagne innevate, gli Apostolici sbucarono al Bocchetto Sessera e si stabilirono su un Monte sopra Trivero, nel Biellese, che si chiamerà poi Monte Rubello dove rimasero per un anno. Poi gli eretici vennero assediati e isolati dalle truppe ecclesiastiche e il 13 marzo 1307, sconfitti.
Nel 1307 Dolcino venne arso sul rogo a Vercelli, si racconta poco dopo aver visto la sua compagna ardere su un isolotto del torrente Cervo, situato nei pressi di Biella. Ma Margherita potrebbe non aver abbandonato i suoi luoghi: pare infatti che alcune notti sulla Parete Calva si veda una donna, proprio la nostra Margherita, cavalcare un candido cavallo.

Il ritrovo è, alle ore 9, a Rassa (m. 920, 24 km da Varallo), nel parcheggio all’ingresso del paese (nei pressi del cimitero). Il percorso, a piedi, si snoda in Val Gronda prima lungo una mulattiera e poi un sentiero punteggiati di frazioni: Rassetta e Fontana, lascia a monte Mezzanaccio e poi Concrenno, Goreto, Straighe Casere. In 2.15 ore si può arrivare all'Alpe Salei, dal 1992 punto di appoggio del CAI. Il primo tratto di itinerario fa anche parte del "Sentiero dell'arte" di Rassa.
Da un punto di vista geologico, si vedono in gran parte rocce grigio-argentee, i micascisti, la cui tendenza a dividersi in lastre ha permesso la produzione di beole destinate all'architettura locale.
Sono rocce profondamente trasformate dai movimenti della crosta terrestre che portarono alla formazione delle Alpi: frammenti di crosta vennero trascinati in profondità, ad altissime pressioni, mentre le temperature restavano relativamente basse.
Il pranzo è al sacco.
La fine dell'escursione è prevista per le ore 17,30.
Difficoltà itinerario: Escursionistico.
Abbigliamento: scarpe robuste da trekking, giacca impermeabile, cappello, crema solare.
Costo della giornata: 12€ (10€ per i soci, 8 € per bambini di età minore di 14 anni) per contributo all'Associazione
Informazioni e prenotazioni: cell.340 3486552 | This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Omaggio a tutti i partecipanti.

La parete calva, da Rassa

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